Dopo i volumi ‘900 e oltre. Inediti italiani di poesia contemporanea (pubblicato nel 1997 e prefato da un saggio di Pompeo Giannantonio, già ordinario di Letteratura italiana all’Università “Federico II” di Napoli); Con le armi della poesia. Antologia della poesia italiana contemporanea (edito nel 2007 e prefato da uno studio introduttivo di Sergio Givone, filosofo e professore ordinario all’Università di Firenze); E piove in petto una dolcezza inquieta. Antologia della poesia italiana contemporanea (edito nel 2016 e prefato da Roberto Pasanisi, scrittore e docente universitario); Ma in attendere è gioia più compita. Il fiore della poesia italiana contemporanea (edito nel 2022 e prefato da uno studio introduttivo di Giovanni Dotoli, poeta e già professore ordinario all’Università di Bari e docente all’Università “la Sorbona” di Parigi) – dei quali si leggono infra i pieghevoli –, avendo avuto a suo tempo positivi riscontri di critica e di pubblico, l’Istituto Italiano di Cultura di Napoli intende pubblicare nelle sue Edizioni, a distanza di quattro anni, una nuova antologia della poesia italiana contemporanea, della quale aspira a fare il punto dando un nuovo specimen significativo, aggiornato e, soprattutto, di rilevante qualità letteraria.
Saremo ben lieti se vorrà aderire alla nostra proposta di dare un Suo contributo inedito al nostro nuovo volume antologico, dal titolo montaliano «Le mattine
sono ancorate come barche in rada». La poesia italiana contemporanea.
Il Comitato scientifico editoriale, dopo un lungo ed attento vaglio del panorama della letteratura poetica italiana contemporanea, L’ha infatti ritenuta meritevole del nostro invito a proporre Sue poesie inedite, fra cinque e dieci circa, insieme ad una Sua dettagliata nota bio-bibliografica – in formato elettronico (preferibilmente .docx) all’indirizzo ici@istitalianodicultura.org – da vagliare per una eventuale pubblicazione nell’antologia, insieme a quelle di altri rilevanti autori italiani contemporanei.
Il volume sarà tirato in 3.000 copie e si avvarrà di una rete di diffusione particolarmente privilegiata per un’opera letteraria: tutti i soci dell’Istituto (1.600 in tutto il mondo, e tutti ‘addetti ai lavori’, fra i quali anche artisti e letterati famosi), infatti, lo riceveranno automaticamente, in quanto compreso nella quota associativa.
Inoltre, verrà effettuata una distribuzione nazionale in libreria attraverso il nostro distributore librario Libri Diffusi (Fastbook come grossista), uno dei principali in Italia e distributore di molte fra le maggiori case editrici del nostro Paese, come potrà leggere sul sito stesso del Distributore.
Infine, il nostro Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni ne curerà la distribuzione in omaggio a critici, giornalisti, scrittori, letterati, studiosi, dipartimenti universitarî ed enti culturali con i quali siamo in contatto nel mondo. Ed è superfluo sottolineare l’apprezzamento di cui gode la collana nel mondo letterario — e di cui si gioverà l’autore che ha la possibilità di pubblicarvi —, dati i nomi di riconosciuta fama che compongono il Comitato scientifico di lettura.
A disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o approfondimento, restiamo in ogni caso in attesa d’un Suo cortese riscontro.
La preghiamo di inviarci un cortese cenno di riscontro per posta elettronica al più presto possibile, e comunque non oltre 31 maggio 2023, affinché si possa poi procedere speditamente alla lettura dei testi pervenuti.
Intanto, cordiali saluti e auguri per un 2023 personalmente e professionalmente positivo!
Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli
ICI Edizioni
“ N u o v e L e t t e r e ”
rivista internazionale di poesia e letteratura
via Bernardo Cavallino, 89 (“la Cittadella”); 80131 Napoli (Italia)
tel. 081/5461662 – fax 081/2203022 – tel. mobile 339/2858243
www.istitalianodicultura.org – ici@istitalianodicultura.org
prefisso editore: 8889203 – codice Alice: 44935 – codice editore: 206490
Direttore editoriale: Roberto Pasanisi
distribuite in libreria da
Libri Diffusi / Fastbook
L’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, in collaborazione con la rivista internazionale di poesia e letteratura “Nuove Lettere”, pubblica cinque collane editoriali: due di poesia (entrambe dirette da Roberto Pasanisi: una intitolata Lo specchio oscuro, l’altra — di plaquette — intitolata Nugae), due di narrativa (una già diretta da Giorgio Saviane e intitolata La bellezza; l’altra — di plaquette — diretta da Roberto Pasanisi e intitolata Gli angeli) ed una di saggistica letteraria (già diretta da Franco Fortini ed intitolata Lettere Italiane). Le ICI Edizioni Elettroniche pubblicano tre collane di libri elettronici: una di poesia (Adriana), una di narrativa (La Cittadella) e una di saggistica (Neapolis).
I testi, in qualunque lingua, proposti per la pubblicazione dovranno essere inviati, chiaramente dattiloscritti, in due copie ed accompagnàti da una dettagliata nota bio-bibliografica sull’autore (completa di luogo, giorno, mese e anno di nascita), al seguente indirizzo: Istituto Italiano di Cultura; via Bernardo Cavallino, 89; 80131 Napoli (Italia).
Essi saranno vagliati da un Comitato di lettura costituito dai Redattori di “Nuove Lettere”: Steven Carter, Giovanni Dotoli, Antonio Illiano, Roberto Pasanisi, Mario Selvaggio, Mario Susko e Násos Vaghenás.
Le Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura si impegnano a fornire una risposta agli autori in tempi brevi. La pubblicazione in volume del testo proposto, in caso di parere favorevole del Comitato di lettura, sarà a spese dell’Istituto, che si impegna altresì a sostenere l’opera con un’adeguata campagna pubblicitaria, a curarne la diffusione per posta fra gli ‘addetti ai lavori’ (critici, giornalisti, scrittori, ecc.) e fra i suoi soci (2.100 in tutto il mondo, fra cui molti artisti e letterati famosi), che lo riceveranno automaticamente in quanto compreso nella ‘quota associativa’; nonché a proporlo per una recensione alle principali riviste del settore. S’intende che uno dei canali a disposizione dell’Istituto sarà costituito da “Nuove Lettere”.
Inoltre viene effettuata una distribuzione nazionale in libreria attraverso il distributore librario Libri Diffusi / Fastbook.
Il volume sarà edito in elegante veste editoriale e tirato in 3.000 copie.
L’autore potrà, a scelta, far precedere il suo testo da una Prefazione da lui stesso proposta o richiederne una all’Istituto, che provvederà ad affidarla ad uno dei componenti del Comitato di lettura.
Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 081 / 546 16 62 od inviare un fax al numero 081 / 220 30 22; oppure telefonare al numero 339 / 285 82 43 od inviare un messaggio elettronico a iciedizioni@istitalianodicultura.org.
‘900 e oltre
inediti italiani di poesia contemporanea
a cura di
Roberto Pasanisi e Gerardo Salvadori
Prefazione di Pompeo Giannantonio
Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli
A cura di Roberto Pasanisi e Gerardo Salvadori – Prefazione di Pompeo Giannantonio (Università di Napoli “Federico II”) – Nota di Roberto Pasanisi – Postfazione di Gerardo Salvadori.
«Tentativi in direzione ‘postmoderna’ sono registrati anche in questa antologia, che nel titolo ben interpreta l’orientamento dei suoi autori. Infatti le presenze di tutti gli indirizzi poetici novecenteschi, da noi indicati nella ricostruzione della storia della lirica, a buon diritto collocano il volume tra i contributi più qualificati dell’odierna vicenda letteraria. Quindi il volume ben piantato nell’area novecentesca, di cui esplora e valorizza gli indirizzi, si apre moderatamente alle più avvertite esigenze dell’attuale avventura letteraria, come si deve da parte di chi vuole contemporaneamente progredire ed innovare.»
dalla Prefazione di Pompeo Giannantonio
Con le armi della poesia
antologia della poesia italiana contemporanea
a cura di Ernesto L’Arab e Roberto Pasanisi
Prefazione di Sergio Givone
Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli
Introduzione
In un’antologia poetica si vorrebbe poter indicare il criterio di scelta, l’idea-guida, il senso dell’operazione compiuta. E se invece la forza e la novità della proposta consistessero nel fare spazio alla poesia indipendentemente da scuole, movimenti, correnti? Se la vera, la sola intenzione fosse il libero dispiegarsi di voci che si offrono all’ascolto al di là di qualsiasi appartenenza e di qualsiasi progetto? Direi che questo è il caso nostro.
Troviamo qui nomi di autori affermati, intellettuali prestigiosi, studiosi di fama, e nomi di esordienti, ma prima ancora nomi di poeti che attendono alla loro opera con discrezione e riserbo, lontani dalle ribalte, non preoccupati se non di corrispondere alle sollecitazioni della parola e al suo appello. È bello osservare quanto siano diverse le strade che gli autori hanno percorso e quanto ampio il ventaglio delle possibilità espressive da loro sperimentate. Ciò vale per tutti. Vale per coloro che vantano una carriera di tutto rispetto nel mondo delle lettere, e vale anche per coloro che si affacciano per la prima volta ad esso. Fa onore sia agli uni sia agli altri aver accettato di comparire nello stesso volume senza distinzioni di sorta.
Ma vediamo per rapidissimi cenni come l’opera di tutti contribuisca a documentare tale ricchezza di prospettive. I versi di Giorgio Barberi Squarotti inducono a tenere fermo lo sguardo sui gesti essenziali della vita, cercando il mistero dell’origine nel cuore del tempo e addirittura ponendo la domanda su «come si debba fare perché inizi / finalmente la nascita del mondo». Per certi aspetti agli antipodi si collocano gli ‘improvvisi’ di Renato Minore. Qui non è la creaturalità a essere innalzata a cifra e a simbolo; al contrario, sono le grandi costruzioni simboliche («le anime migravano / verso un punto certo / del gran vortice di luce») ad abbassarsi, a umiliarsi, tanto da esserci riconsegnate nella forma di una cantilena infantile che macina indifferentemente senso e non senso («dove ogni dolorino / si fa tanto meschino / da entrare nel mirino / della gran trebbia / universale»).
Invece Roberto Pasanisi sceglie la perfetta misura classica di un dire che il disincanto e un velo d’ironia esaltano facendola echeggiare di risonanze inedite: «Amarti è ricordarsi di un risveglio, / fiorire dell’inquieta dolcezza del tuo sguardo / che dalla soglia fra la vita e la morte / se ti volti sospeso mi sorride: “Aspettami nell’eternità”…».
Notevole per l’amara e sorridente desolazione che sprigiona è la vena satirica di Francesco De Crescenzo, in cui par di ritrovare i tratti di una poesia civile che si vorrebbe poter incontrare più spesso di quanto non accada: «Forse un capriccio futile / v’appare, alquanto inutile, / qualche dettaglio invero, / ch’a me non par leggero». Ma di grande interesse è anche la sperimentazione linguistica di Enzo Minarelli, che accoglie nei suoi versi i detriti di un linguaggio diventato totalmente opaco e li fa servire all’innesco di corto-circuiti che scompaginano gli assetti comunicativi: «Mossad d’Istanbul Mossad di Kabul mosse e contromosse in contropiede il boom…». E come non citare, fra quanti ritentano antiche vie, ma come se fosse ancora e sempre la prima volta, Natalizia Pinto: «ha placato il vento / la nebbia / sorpreso il mattino / ritiene il respiro / e s’adagia sospeso / nel cuore il pensiero».
Vorremmo poter continuare. Ma di gran lunga preferibile è rinviare il lettore all’insieme dei testi raccolti nel volume. Senza imporgli alcuna conclusione e neppure pretendendo di offrirgli un filo rosso. Che non c’è, né ci può essere. Perché la poesia abita nell’aperto. Non sopporta schematizzazioni. E soprattutto, come dimostra questa antologia, è sorprendentemente viva, e stupisce, sconcerta, attende al varco.
Sergio Givone
Dipartimento di Filosofia, Università di Firenze; filosofo e romanziere
I edizione settembre 2007 – ISBN 88-89203-24-2 – Progetto grafico, copertina e logotipo dell’ICI: Roberto Pasanisi – In copertina un’opera elettronica di Roberto Pasanisi, Incantesimo
Il poeta tra le rovine. Fra ‘civiltà di massa’ e ‘morte dei valori’
una via oltre la modernità
Il poeta moderno crede fermamente – moderna religione della bellezza… – nella poesia – ‘dizione dell’indicibile’, conoscenza estetica che si esprime in una forma, esaltazione dell’intelletto e del sentimento –; crede nella sua funzione salvifica, autentica ‘ultima spiaggia’ dell’umanità; crede nel senso della poesia (e più in generale dell’arte) come fatto tipicamente umano, in quanto ‘emergenza dall’Inconscio’: dunque connaturato all’uomo, dalle Grotte di Altamira ad oggi.
In una società come la nostra, che si accanisce a distruggere sistematicamente nell’uomo ogni traccia d’umanità, a trasformare ogni individuo in un cieco ingranaggio dei meccanismi economico-produttivi, a renderci inesorabilmente omologati ai valori ed alle norme della ‘società di massa’ e della sua ineffabile sotto-cultura, l’arte, nel senso ‘alto’ del termine, rappresenta l’ultimo, estremo baluardo che la morente ‘auto-coscienza critica’ può ergere allo strapotere fagocitante del «feticcio merce»1 e del dio denaro. L’exemplum classico è, in questo caso, illuminante: i Greci dicevano di avere due grandi educatori: Omero, prima, attraverso la poesia; Esopo, poi, attraverso la prosa. Noi ne abbiamo uno solo: il Grande Fratello televisivo; e questo vale specialmente per le ultimissime generazioni: una ‘strage degli innocenti’ in cui esse, passivizzate e massificate, vengono allevate sin dall’infanzia negli occulti imperativi del potere e nei suoi stravolti valori. Come ha detto Louis Malle, «i giovani di oggi sono avvilenti: belli, eleganti, ben nutriti, ma tutti uguali»2.
Effettivamente l’omologazione appare essere uno dei fenomeni cruciali della post-modernità, come già della modernità (che anche le epoche storiche siano omologate?): è infatti sotto questo epocale segno che va letta la rovinosa caduta dei Paesi dell’Est europeo comunista, dovuta al fondo – sia detto di là dagli speciosi inni alle «magnifiche sorti e progressive» dell’Occidente capitalistico – esclusivamente a ragioni di ordine economico, al richiamo irresistibile della fascinosa sirena del consumismo. Come ha scritto Umberto Eco, «nei secoli passati, se non ci piaceva il nostro tempo, chi poteva si spostava nello spazio e andava a vivere in una terra diversa per storia, usi e costumi. Oggi non si può più, al secolo (al suo stile) non si sfugge»3. «La ricerca del consenso di massa», d’altra parte, porta «a vedere come saggezza e salvezza non la comprensione facile dei misteri difficili, ma l’ovvietà che consola e non impegna. Questa è l’eredità del nostro secolo, e non abbiamo ancora regolato in attivo i conti col trionfo delle masse»4. Ed «È il denaro», ha detto Josif Brodskij, «che è responsabile della fusione antropologica di cui siamo testimoni. Il denaro è il peccato originale ma anche il peccato dell’avvenire. Il denaro è il vero ordinatore del mondo. […] : verrà il giorno in cui i popoli si distingueranno soltanto per i diversi tipi di valuta impiegata»5.
«Nel cuore di tutte le altre epoche vi era un nucleo vitale di immagini, nozioni e storie. Queste avevano il potere di parlare al cuore e alla mente. Oggi non è più così. Una scatola nera, posta al centro del mondo, spersonalizza tutto ciò su cui opera. I grafici, gli algoritmi e le funzioni hanno sostituito le parole e le icone, custoditi più dai manager che dai profeti»6. «In realtà è un’armonia complessiva, dove ogni uomo, per povero che fosse, aveva un posto, un ruolo e un senso (o credeva di averlo, il che fa lo stesso), che è stata irrimediabilmente spezzata dalla modernizzazione. […] Che società del benessere è mai quella che conosce il più diffuso malessere che sia stato registrato nella storia dell’uomo?»7. «L’uomo contemporaneo, consapevole di aver perduto la sicurezza degli antichi vincoli sociali e ideali, senza averne stabiliti di nuovi in luogo dei precedenti, diventa alienato, si sente sradicato e non sa più fondamentalmente come determinare gli scopi della sua esistenza e l’atteggiamento verso la vita»8.
l’incipit della Prefazione del curatore Roberto Pasanisi
Roberto Pasanisi (a cura di), E piove in petto una dolcezza inquieta. Antologia di poesia italiana contemporanea (Prefazione di Roberto Pasanisi) 2016 € 15 ISBN 88-89203-02-1