Alla fine dell’anno
Poesie antiche del letterato e patriota magiaro Sandro Petofi, curate da Duilio Pacifico
Anno che il corso compisti, tu stai per partir
va’ ..ma prima di andartene attendi!
nell’ altro mondo è buio,
una piccola lampada ardente ti gioverà
porta con te il mio canto!
Toccherò, antica mia lira,
toccherò le tue corde;
mia antica compagna sei;
hai tanto cantato…proverò
se ancora sapresti dire qualche cosa.
Quanto altro mai
sia adesso bello il tuo canto;
sia degno della gloria del tuo nome;
rendi ancor più solenni questi
solenni istanti.
Chi sa ? forse ultimo,
sarà questo canto:
forse deposta adesso,
più non potrò ripigliarti;
il tuo la tua vita s’estinguerà.
Con il dio della guerra mi sono accentato,
tra la sua gente andrò;
tacerà per un anno il canto
o, se scriverò, con la spada insanguinata
scriverò versi.
Risuona dunque, risuona, dolce mia lira,
risuona quel che in te accogli;
canta in tono selvaggio e mite
limpido e cupo
triste e lieto.
Sii bufera che corrucciata
annose querce schianta,
sii venticello che scherzando
in un sonno tranquillo culla
l’erbe dei prati;
sii specchio donde mi guarda
tutta la mia vita,
i cui due più bei fiori sono
la caduca giovinezza
e il non caduco amore;
esprimi tutte le note, mia lira,
che in te sono rimaste…
anche il sole, quando tramonta,
prodigo su la terra sul cielo intorno
sparge tutti i raggi;
e con forza canta, lira mia, se
ormai ultimo sarà questo tuo canto.
Non muoia immantinente !
ne echeggiano i monti
del tempo, i secoli !