… e irruppe il vento, Edoardo Szego

… e irruppe il vento

Ci ritrovammo come per caso

le braccia e il corpo appoggiati

a una pianta che ci sorrideva

in mezzo al campo dei nostri anni.

 

Non ne riconoscemmo i frutti

e li mangiammo acerbi

altri lasciammo marcire senza coglierli

eppure la pianta ci sorrideva

in mezzo al campo dei nostri anni

 

Un’orda di formiche s’affrettava

a cancellare le mie orme

sulla sabbia bagnata

 

come non bastassero le onde

ossessive implacabili nemiche

della mia memoria.

 

Nessuno dirà che sono passato

Perché il solo cormorano che mi vide

Se n’è volato lontano

 

…….o forse l’ho solo immaginato.

 

Avevo le lacrime

piene dei miei occhi

 

e per asciugarle

sono rimasto cieco

 

Ad ogni istante

accarezzo il tuo corpo

che non c’è

ascolto la tua voce muta

mi invento il bene che mi neghi

cerco il tuo amore instabile

come l’ombra di uno scoiattolo

che rincorre il sole.

 

Risorgo da sempre

Come il sole

 

Mentre tu, come la luna,

così a lungo mi lasci al buio.

……..e irruppe il vento

scompigliando a te i capelli

          a me i pensieri.

I suoni della tua presenza

si sono allontanati

lasciando spazio ad un assordante

silenzio che mi parla solo di te.

Edoardo Szego

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