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È appena uscito, nelle ICI Edizioni Elettroniche, il nuovo romanzo di Simona Limongelli, che fa séguito ai recenti volumi di una vasta produzione saggistica filosofica (in particolare su Nietzsche ed Ernesto Grassi), ma anche di poesia, della giovane studiosa ed autrice napoletana (infra la bibliografia completa)
Simona Limongelli Copyright Istituto Italiano di Cultura di Napoli via Bernardo Cavallino, 89 (“la Cittadella”); 80131 Napoli (Italia) I edizione settembre 2012 Progetto grafico, copertina e logotipo delle ICI Edizioni Elettroniche: Roberto Pasanisi ISBN 88-89203-74-9 pagine 204 in formato elettronico (e-book) € 5
ICI EDIZIONI ELETTRONICHE
Collana di narrativa elettronica LA CITTADELLA
Collana di poesia elettronica ADRIANA 1. Giancarlo Carioti, Poesie estemporanee (Prefazione di Nicola Modafferi) pp.102 – 2009 € 5 ISBN 88-89203-46-3
Collana di saggistica elettronica NEAPOLIS 1. Simona Limongelli, La mia filosofia (Prefazione di Gianluca Faiella) 2011 € 5 ISBN 88-89203-59-5
la Prefazione di Giovanni Teresi
Simona Limongelli con la sua nuova opera Nelly esalta il λόϒος ed attraverso esso percorre tutte le vie dell’arte dalla poesia alla musica, dalla pittura al pensiero filosofico proprie dell’uomo che si distingue con il suo linguaggio. Dialogare significa varcare una distanza, riconoscere l”altro” nella sua irriducibile alternativa per incontrarlo e comprenderlo. Da sempre il cammino della filosofia vuole essere un’interpretazione del pensiero fondato sui contenuti e sulle forme della storicità e del dialogo, un viaggio che dà voce soprattutto al pensiero di un Gadamer testimone e interprete “in dialogo” con la tradizione. Nelly ha un rapporto difficile con i suoi genitori. I suoi soliloqui e il dialogo con l’amico conosciuto in chat danno vita ad una discussione che termina senza finire, cioè con una parola che non vuole essere mai l’ultima, in un dialogo che è qualcosa in cui si capita, in cui si viene coinvolti, del quale non si sa mai prima cosa ne salterà fuori. Ad ogni parola ne deriva una successiva; anche la cosiddetta ultima parola, che in verità non esiste. Infatti, la nostra autrice fa della protagonista Nelly una via di dialogo e di continua riflessione su alcuni dettami filosofici riguardo la coscienza, la verità, la libertà, la fantasia, il bene ed il male, la giustizia. Nelly, in uno dei suoi soliloqui, riflette sulla natura dell’uomo e su Dio. La realtà di Dio è in movimento. E tale movimento – che è accadere, divenire – non è altro che una relazione. Essa include un “tu”, un interlocutore, e non può quindi venir confusa con qualsiasi altra realtà. Nelly crede in Dio e nell’uomo, sua creatura, l’unico essere cosciente dell’esistenza del trascendente, nel Dio che rispetta le differenze che esistono tra le diverse coscienze; differenze che sono una ricchezza, sono volute dall’Eterno perché ci ha creati liberi. “Dio si rivelava all’uomo nell’appello della coscienza al quale l’uomo dava ogni volta risposte nuove e diverse, conferendogli dignità e autonomia, rendendolo un essere libero e originale. La verità si esprimeva nella molteplicità creativa delle prospettive esistenziali e perdeva quel carattere dogmatico, monolitico che aveva avuto nella metafisica tradizionale”. Secondo Barth dobbiamo partire dalla realtà di Dio facendo attenzione al fatto che non consideriamo astrattamente il termine realtà, ma partiamo dal fatto che in realtà trattasi di Dio stesso. Inoltre ciò che caratterizza l’uomo da qualsiasi altro essere, oltre al linguaggio, sono lo sguardo ed i gesti del suo corpo. L’esperienza umana più immediata e più diretta dell’essere per Nelly era la passione e il suo canale di comunicazione più fedele era il corpo. “La mediazione linguistica era un’esperienza derivata, successiva e quindi non originaria dell’essere. L’uomo aveva prima esperito l’evento dell’essere e poi vi aveva attribuito un nome, inventando il linguaggio. Il linguaggio articolato era un modo della comunicazione dell’essere, una delle sue possibili forme d’espressione, ma non s’identificava, come voleva Gadamer, tout-court con l’essere stesso”. La fantasia, invece, si propone come autentico medium del senso, costituendosi come l’organo dello svelamento dei molteplici significati della sua storia. Fare la storia della verità significa la stessa storia dell’essere, e quindi dell’uomo, che in quanto “esserci”, è già da sempre in un determinato rapporto storico con l’essere degli enti. Infatti il termine verità viene considerato da Heidegger un termine “fondamentale” insieme ad altri, come: essere, conoscenza, bellezza. Le vie fondamentali della conoscenza sono individuate e si concludono nell’intuizione metafisica. A riguardo Spinoza, ponendosi il problema di “mostrare la via e il metodo”, risponde che “non esiste un modo preliminare, cioè un metodo per giungere alla verità, in quanto solo la verità già posseduta è la via a se stessa”. La nostra protagonista si pone tanti perché ai quali cerca di dare una risposta con l’arte della poesia, della musica e della pittura. Nelly crede che Dio, conoscendo il mondo, faccia luce, rischiari e ordini la sua natura. L’essere Dio non coincide hegelianamente con una totalità dispiegata, come riteneva la metafisica, altrimenti risulterebbe un ente finito e limitato. Dio invece è illimitato, creazione perpetua, pertanto il nulla è la sua natura avvolta nelle tenebre dell’indistinto e noi siamo a sua immagine: “Sei nel mistero/ della mente universale./ Ecco il Suo volto/ prima di ogni suo sguardo,/ coperto di ombre/ fitte e imperscrutabili/ …./ dalla lirica “Il Mistero”. E’ nel rapporto tra poesia e filosofia che si apre, secondo Heidegger, l’orizzonte per la comprensione e la realizzazione dell’essere; “ La vita sociale è lotta, antagonismo: ognuno lotta per affermare la propria volontà di potenza”. Nelly, contravvenendo al pensiero di Nietzsche, sostiene che l’uomo è innanzitutto un essere socievole. In “LELIUS DE AMICITIA” Cicerone afferma: “La virtù concilia e conserva l’amicizia … Amare è nient’altro che volere bene a colui che si ama, senza pensare ad alcuno bisogno da soddisfare, ad alcuna utilità da ricevere”. L’uomo ha bisogno degli altri ed è, per natura, un essere libero: “Se rifiuti il bene, Dio non ti obbliga ad accettarlo. Così l’esistenza dell’inferno è coerente con il concetto di libertà”. Anche la musica è libertà come le voci della natura e il fatto che l’originalità sia pensata come autonoma rispetto a tutto ciò da cui si origina, comporta che essa sia pensata come qualcosa di davvero “altro” anche rispetto all’interprete che la vuole conoscere. Nella sua prima canzone “Le cose cambieranno”, “Things will change” Nelly esprime tutta la sua ansia per l’ignoto e nel suo inconscio lotta con le paure di sempre. L’ascolto è l’unico atteggiamento adeguato per conoscere l’individualità. Infatti tutto il movimento del processo interpretativo in realtà si risolve in un lavoro di preparazione all’ascolto, alla capacità di accogliere il particolare nella sua individualità. Nell’opera “Nelly”, oltre all’ascolto, viene prefigurata la dimensione dialogica che costituisce il cuore della filosofia ermeneutica contemporanea. Già Platone, nella seconda parte di “Fedro”, si rifà al rapporto tra retorica e dialettica, dove quest’ultima è intesa come dimensione che c’è nella misura in cui riconosco l’esistenza di strutture del pensiero: come dire che “si tratta di cose che ci sono perché le penso” (Dio, la giustizia, la bellezza o, per toccare la tematica portante di Fedro, l’amore). Più vicino alla posizione platonica è il pensiero di Gadamer: la terza parte di “Verità e metodo” è infatti un’ontologia del linguaggio, tesi esprimibile secondo la formula “ci sono cose che sono perché sono nel linguaggio”. Nel saggio “Sull’origine dell’opera d’arte”, Heidegger dice espressamente che si tratta di pensare la cosa stessa, l’elemento “cosale”. “La musica, ad esempio, non intende dirmi cose che potrebbe dirmianche la filosofia; al contrario, è arte perché mi dà il suono in quanto tale, così come la pittura è arte perché mi dà il colore in quanto tale.” Giovanni Teresi
Simona Limongelli
Simona Limongelli nasce a Napoli, dove risiede, nel 1973. Nel 1991 consegue il diploma di maturità classica, in seguito si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli “Federico II”, presso la quale consegue la Laurea e poi il Dottorato di ricerca in Filosofia. Ottiene diverse borse di studio e compie alcuni soggiorni di ricerca all’estero: in Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti. Frequenta istituti di lingua inglesi, francesi e tedeschi, presso i quali consegue diplomi di livello avanzato. Ha pubblicato, tutti presso GDS Edizioni di Vaprio d’Adda (Milano), i seguenti volumi saggistici: La svolta metaforica dell’ontologia fondamentale (2007), Rose e viole (2007), L’ultimo sguardo (2007), Poesia e pensiero (2007), Lettere filosofiche (2007), Nelly (2008), Fiori nella neve (2007), The Stranger (2008), 1991 (2007), L’attimo della decisione nella filosofia di Nietzsche (2008); il più recente è Nuova filosofia, Patti, Kimerik, 2010. Per le ICI Edizioni Elettroniche ha già pubblicato Il problema dell’umano nella filosofia di Ernesto Grassi e La mia filosofia (2011), Canti d’autunno, Filosofia arte letteratura e L’attimo della decisione nella filosofia di Nietzsche (2012). Nel 2011 ha vinto il Premio Internazionale di Poesia e Letteratura “Nuove Lettere” con il saggio Nuova filosofia.
Le Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI Edizioni)
L’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (www.istitalianodicultura.org; ici@istitalianodicultura.org), in collaborazione con la rivista internazionale di poesia e letteratura “Nuove Lettere” (da esso edita), pubblica cinque collane editoriali: due di poesia (entrambe dirette da Roberto Pasanisi: una intitolata Lo specchio oscuro, l’altra — di plaquette — intitolata Nugae), due di narrativa (una già diretta da Giorgio Saviane ed intitolata La bellezza;l’altra — di plaquette — diretta da Roberto Pasanisi ed intitolata Gli angeli) ed una di saggistica letteraria (già diretta da Franco Fortini ed intitolata Lettere Italiane). Le ICI Edizioni Elettroniche pubblicano tre collane di libri elettronici: una di poesia (Adriana), una di narrativa (La Cittadella), una di saggistica (Neapolis). Il Comitato di lettura delle Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI Edizioni)è costituito da Steven Carter (State University of California, Bakersfield), Constantin Frosin (Lingua e letteratura francese, Università “Danubius”, Galaţi; scrittore), Antonio Illiano (Lingua e letteratura italiana, University of North Carolina at Chapel Hill), Roberto Pasanisi (Storia del cinema e del video; Teoria e metodo dei mass media, Accademia di “Belle Arti” Fidia; direttore, Istituto Italiano di Cultura di Napoli; scrittore), Mario Susko (Letteratura americana, State University of New York, Nassau; scrittore), Násos Vaghenás (Teoria e critica letteraria, Università di Atene; scrittore) e Nguyen Van Hoan (Letteratura italiana e Letteratura vietnamita, Università di Hanoi).
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