IN FORMA DI DEDICA
LA PAROLA È D’ARGENTO, IL SILENZIO E’ D’ORO…
E nel vuoto enigmatico
Lasciato dalle parole assenti
Compiacente si scatena l’immaginazione
METAMORFOSI
Ogni piega del tuo volto sorride
Si squarcia il fico verdino
Schianta la melagrana matura
Affiora candido il gheriglio della fresca noce.
Il calore il colore intuiti dietro la compostezza acerba
del prima
catalizzano la paziente entusiasta attesa.
Stringo le dita che scrivono
Abbraccio il pensiero che le guida.
MAGGIO 2005 1
Timido il sole
Svogliate le nubi
Calda l’aria
Pervasiva la luce
MAGGIO 2005 2
Tersa la luce
Inplacabile il vento
Caldi i colori
Ritrovate le parole
SOSPETTI FUGACI
Sarebbe bastato il garbo di un tuo cenno
Per traslucidare le mie sudate ore.
E invece giaci sulla sabbia del fondo,
Sottomarino privo di periscopio,
Mentre ebete rincorro il sorriso che fu
E il dolceamaro accento mediterraneo:
Vale la pena palpitar nell’attesa,
Vale la pena dedicarti pensieri?
LA STRATEGIA DEL SILENZIO
La tua luce cede al tempo silenzioso
E flebile divampa sullo stoppino
Acceso da un tuo calambour prezioso:
Strategia che sorprende arrende rilancia.
CONTRASTI INVERNALI
Immacolato tepore di un’assolata neve
Accanto al cobalto guizzante di acque levigate.
LA MENTE DEL CUORE
– Dove alberghi, inconsulta commozione,
figlia del sentire affine l’opposto? –
– Rinnegata per pallido timore,
abito mesta la mente del cuore! –
NECESSARIE COMBINAZIONI
La lucida copertina de La mite, Dostoevskij rincorso per anni,
Con su Orfanella in un cimitero, Delacroix che osai riprodurre:
Riaffiorano inconsulte sintonie con predilezioni di Van Gogh,
Prende forma la somiglianza con una Kahlo appena ieri scoperta.
DOMENICA MATTINA
Note gioconde del Capriccio Italiano
Guizzi irriverenti di un sole invernale
Volute dolceamare di tabacco da pipa
Rimbalzano sull’alto profilo frontale,
Dita brune e forti tracciano spedite
La pianta di una dimora funzionale,
Nella piega ridente della gota sbarbata
L’eco di un celato duttile moto labiale.
La piccola cattura da uno spiraglio
L’impronta della gioia paterna,
Domenica Mattina.
IN VIAGGIO PER MILANO
Il sole prenatalizio e terso che colpisce i miei occhi
Rincorre le tracce di una grazia antica e inattesa:
Tu chino su di me a stringermi nello sguardo dell’anima,
A scusarti dell’attenzione negata alla donna che sono.
Imbarazzo che non imbarazza, rimpianto senza accusa
Nella libertà con cui ti parlo e tu mi accogli.
L’impeto è passato lasciandosi alle spalle l’intimità,
Erede solido di una passione neppure immaginata.
IN VIAGGIO DA MILANO
La notte buia inghiotte i miei pensieri: ho freddo.
Ennesima delusione di una attesa, perdita di contatto
Mentre desidero parole che lambiscano la mia anima
E confido nella fine di una pur poetica riluttanza.
Se da amare è chi ci rende ingegnosi – Peter Handke –
Perché la cosa accade così di rado? I più consumano,
A dire il vero ingegnosamente, vivacità e stoffa
Nella rincorsa di stelle cadenti o di crudeli creature.
ASPIRAZIONI
Noi che siamo la consolazione del mondo
Vorremmo essere, talora per taluni,
Il primo pensiero del mattino,
Quello che scuote e ammalia,
Vorremmo essere, talora per taluni,
L’involontario e desiderabile persecutore.
BINARI METROPOLITANI
Coraggiose Verdi Presenze.
L’ESTATE CHE ARRIVA
Abrasioni di papaveri e ginestre
Interrompono la continuità cutanea
verdecupa delle colline
Aprendo un varco nel cuore di chi guarda.
RIMPIANTI
Avrei voluto assaggiare il sapore
Delle tue labbra schiuse nel sorriso,
Fresche e vellutate, invitanti e distratte.
Avrei voluto assaggiare il sapore
Delle tue labbra serrate nel pensiero,
Calde e rapprese, severe e riflessive.
Avrei voluto afferrare e trattenere
Le tue mani che narrano mentre parli,
Flessuose agili temerarie appendici.
Avrei voluto stanare le tue mani
Nascoste, fredde, sdegnose, ritrose.
Avrei voluto, ma non ho osato.
SENSAZIONI
Il sole dissolve i miei crampi esistenziali:
Piccoli flutti di commozione
Grani di desiderio
Echi di attese serene
Bisogno di testimonianza
SEQUESTRO
Chiusa e minacciata oltre quel cancello di ferro
Eppure amata, coccolata, protetta, evocata.
Anche lì chiamata a testimoniare qualcosa,
forse a trasformare in racconto il vissuto.
VESPERO APPENNINICO
E dopo i rosa inclinati sugli azzurrini,
Le declinazioni dei violetti e dei ciclamini
Fanno da sfondo alla umana quotidianità
Che luci vivide o fioche in lontananza
Illudono altrettanto serafica e paga.
PICCOLO SOAVE LACCIO
Nella perlacea teca
Avvolta in carta nera
Chiusa da nero tulle
Giace sul candido letto di feltro
Il piccolo soave laccio rossoviola.
Ametista che incendi di luce il fuoco,
Sottolinei un connubio che osa,
Suggelli una stretta fresca e calda,
Un legame antico che sfida il tempo,
Capace di inventare nuovi accessi.
PAROLE RUBATE
Dedicate a un’altra che non è l’altra
Parole scagliate sul mio tavolo
Le tue parole…
Le tue Parole sull’acqua di notte
Scivolano impattando sulla dura pietra di fronte
Capisci quanto le ho attese
Quante volte le immaginai volteggiare fino al mio orecchio
Adesso non so più se il desiderio le ha uccise
IL BRODO
Sudato, odoroso, sapido
Come la pelle degli amanti
Un cibo sensuale e vizioso
Che si traveste da virtuoso
ESSE
Le sue parole liquide e gentili.
ESSE si intrudono tra le mia parti solide,
Irrorano zone aride,
Si muovono agili e senza fare male,
Danno sollievo.
TRACCE AMICHE
Un conforto e uno spazio aperto al cuore e alla parola
RITROVARSI
Il loro incontro lontano
Incrocio lieve di vite
Incrocio lieve e casuale
VOGLIA DI FUGA
Trilla, gracida, latra stanotte la valle
La sinfonia animale asseconda il mio sonno
Eco della sinfonia umana del risveglio
in un porto tranquillo,
Giù, nella valle marina dove la poesia
di Hart Crane risuona.
RIPENSAMENTI
L’idea di futuro è un modo della nostra illusione
DIALOGHI DI SAN LORENZO
“Per me stelle un poco appannate dalle luci di un porto tranquillo”
“Occhi scintillanti mi guardano da una cielo eccezionalmente chiaro, sopra la linea immota del bosco, sul latrare dei cani, mentre velati sfiorano l’altro sulla riva di un mare amico. Nessuna stella cadente, nessun desiderio espresso.”
“No, nessuna stella cadente, nessun desiderio espresso. Meglio, forse, tenere il cuore aperto a ciò che accade, come una conchiglia dischiusa.”
TRASGRESSIONE
…entrambi abbiamo fatto un piccolo passo oltre i nostri confini ed ora corriamo
ISPIRAZIONE
Il fuoco, il bosco, il cielo di maggio,
I colori -red black e azzurrino-
E il tempo e la voglia di usarli.
GENOVA
Premessa: Genova: città cesellata dalla pioggia che emana un fascino freddo, ma intenso.
Domanda: Quale il fascino di Genova: nuda nel sole o morbida di neve?
Risposta: Nuda nel sole arrampicata nell’aria con nicchie avvolgenti da dove osservare il mare.
Epilogo: Genova-veliero emerso in una indistinta atmosfera aeracquea madida di bruma.
PARIGI
La Parigi d’inverno
Morbida e vellutata
Natalizia ed intima
Lanuginosa e viva
Silenziosa e notturna
Per la quale aggirarsi
A caccia di sorrisi,
Di armonie sotterranee,
Di librai sconosciuti,
Di voci arrotondate,
Di atmosfere raccolte,
Di cioccolata in tazze
Contro cui tintinnano
Spatoline d’argento.
ESTETICO ADESCAMENTO
“Io vorrei, con te, disegnare un cerchio,
Nero inchiostro brillante su carta candida e preziosa.
Un cerchio impeccabile. Questa l’unica responsabilità che sento.”
EUGÈNE DELACROIX
Baudelaire definiva pittore-poeta
L’elegante e riservato giovanotto che
Acquerellando prendeva appunti a Tangeri
Per poi riprodurre l’anima del Marocco.
Fu colui che immaginò l’essenza leonina e
Seppe trascriverla nell’effigie del leone.
Van Gogh lo riprodusse. Anche io adolescente osai
Cimentarmi con l’orfanella al cimitero.
Il ricciolo vorrei scostare che ricade
Sulla sua fronte robusta, mobile, attenta,
Che svela di lui l’irrequieta pensosità,
La sete di esperienze, l’indomito slancio.
PRIMAVERA OLANDESE
Il cavallo normanno si accosta al canale
E mira assorto la superficie dell’acqua.
Mi fa pensare a te, alla tua compostezza,
Alla tua gravità, al tuo bell’isolamento.
Gemma Brandi